Spettacoli 2019

Candy, memorie di una lavatrice

Candy, memorie di una lavatrice – schifosamente tratto da storie vere e mai lavate – nasce da un’inchiesta effettuata dal settimanale italiano L’Espresso. Nel 2014 si scoprì che nelle campagne di Ragusa, in Sicilia, circa cinquemila braccianti rumene, vivevano e vivono tutt’ora in condizioni di totale sfruttamento sia lavorativo che sessuale. Nel monologo prende vita la storia di Elena Biru, le cui vicende sono raccontate dal punto di vista di Candy, dolce e maldestra lavatrice che si trova nella casa del padrone. Le atrocità, la solitudine ma anche la speranza e i sogni di Elena sono tutti “filtrati” dall’elettrodomestico

Bianca come i finocchi in insalata

Bianca non è più giovanissima. Non è bella. Non è ricca. E probabilmente non è mai stata particolarmente amata o capita. Oggi però si sente amata dal Signor Direttore, il suo Antonino, Preside della scuola elementare in cui Bianca insegna. È grazie a lui che Bianca sta vivendo una seconda giovinezza fatta di entusiasmi, farfalle nello stomaco, rinnovata passione per l’insegnamento. Tuttavia fin dalle primissime battute del testo si avverte che qualcosa non va, che qualcosa di morboso aleggia nell’animo di Bianca e cresce di ora in ora, alimentato dall’interminabile attesa dell’amante che tarda a raggiungerla o dalla mancanza di rispetto che la sua classe sembra riservarle.

La felicità

“La felicità” è il racconto di tre donne della Catania del 1968, chiuse in casa, mentre fanno cose da femmine. Fuori e lontana la Catania che cresce, si allarga, s’allonga, si stira, come un pane in pasta, la Catania dei cantieri edili, con l’ambizione e la speranza di diventare la Milano del Sud. Fuori e troppo lontana l’aria sessantottina, l’aria di rivoluzione che dilagava in quegli anni. Catania, 1968. Anno di speranze e rivoluzioni, di fantasie e aspettative, di lotte e di sogni… di felicità.

Un po’ di più

Una ragazza, un ragazzo ed una domanda. Il m’aime? Come tra un vecchio gioco ed un antico rito i due personaggi cercano la risposta in dei semi che sembrano spiccare il volo. Un peu, beaucoup, passionnément, à la folie, pas du tout le risposte alle loro domande, che però diventeranno spunto per descrivere lei e poi lui attraverso quello che amano e non amano, passando dall’amore folle alla totale apatia, in un alternarsi di ruoli tra narratore e interprete.

Denuncio tutti. Lea Garofalo

“Mi assumo tutta la responsabilità per l’omicidio di Lea Garofalo”. Così Carlo Cosco, ex compagno di Lea, confessa in aula il suo atroce delitto. Lea Garofalo è una testimone di giustizia e Carlo Cosco il capo del clan ‘Ndranghetista di Viale Montello a Milano. La ‘Ndrangheta è un modello di vita, una cultura, uno Stato nello Stato che spaccia, appalta e uccide e Milano è il centro degli affari e dello spaccio. Lea nasce in questo clima ma la sua voglia di libertà spacca gli schemi, è come sabbia nei meccanismi oliati della mafia calabrese, è un grido di aiuto e di verità che si eleva al di là delle istituzioni inermi e inefficaci.

Ave

Un evento sorprendente e inquietante sconvolge la vita di un paesino campano e soprattutto la vita di Cesare, rinomato parrucchiere della cittadina. Con un sogno ricorrente, una misteriosa figura femminile insiste nel chiedergli un gesto inspiegabile. Per questo Cesare non dorme più.
Ciò che può essere frutto dell’immaginazione, assume tra l’altro fattezze angoscianti quando in negozio si verifica una dannosa serie di casualità che paiono rifarsi proprio a quel sogno. La notizia si diffonde in paese sfuggendo progressivamente di mano: tutti assecondano quello che pare un presunto ricatto, ma davvero nessuno sembra si curi del volere di Cesare.

L’amore dietro ogni cosa

Simon, quarantenne affermato, non riesce ancora ad elaborare l’abbandono del padre avvenuto durante l’età adolescenziale, figura importante per avergli insegnato che se si impara a vivere nell’amore, l’amore sarà dietro ad ogni cosa. Attraverso fasi di lotta, di gioco, di confusione, di sostegno, di giudizio e di incontro Simon capirà che tutto quello che ha fatto è stato fatto per amore e arriverà, quindi, a riconciliare dentro di sé gli insegnamenti del padre, pronto per un passaggio superiore.

Uno splendido giorno per sempre

Ci troviamo nella cabina di pilotaggio di un aereo, completamente vuoto salvo per una sola persona, Tender Branson. Tendere mette in chiaro le sue intenzioni sin dal principio: piloterà questo aereo senza una meta precisa sino a quando finirà il carburante, in una sorta di corsa folle verso il vuoto. Ma prima di giungere alla sua inevitabile e catastrofica fine vuole raccontare la sua storia, confessare alla scatola nera come è arrivato lì. Decide così di mettere su il suo ultimo autobiografico variety show e raccontare tutto.

Decameron – Tutto nel baule!

Lo spettacolo prende spunto dalle novelle trecentesche di Boccaccio, incentrate sui tre temi principali di Fortuna, Amore e Ingegno. È la storia di due giullari rimasti soli perché al terzo loro compare hanno fatto “saltar la testa”; una storia in cui i due interpreteranno i vari personaggi delle vicende boccaccesche secondo diversi punti di vista, credenze e morali, sempre accompagnate dal sapore ridanciano che i giullari del periodo riuscivano ad infondere ai loro racconti.

Un tramezzino tautologico

L’amore è bello e tutto quanto ma può generare tramezzini tautologici. Nello spettro dei rischi d’amore ideato dal Dottor Orange, nella migliore delle ipotesi si ha un forte mal di testa accompagnato da violenti spasmi inguinali mentre nella peggiore il cosiddetto tramezzino tautologico, ovverosia quella particolare predisposizione psicologica all’autodistruzione consapevole. In realtà non esiste alcuno spettro dei rischi d’amore ideato dal Dottor Orange. Ciò che esiste è la vicenda di Mauro e del suo tramezzino tautologico.

Apnea. La più giovane delle Parche

Tre ragazze condividono la casa e il non sapere esattamente cosa le abbia portate a questo punto della loro vita. Versilia ha uno studio dentistico e vuole riempire la sua esistenza di cose nuove. Souvenir ha ereditato una concessionaria ma sogna di essere una barista che non riga il paraurti una volta alla settimana. Narcisa è l’ultima arrivata e cambia identità quando deve affrontare il mondo esterno.  Hanno deciso di migliorare. E hanno un piano di 365 post-it.

Childs’ play

Childs’ play pone l’attenzione sulle sfide quotidiane che affrontano i bambini: che cosa si aspetta la società da me per il fatto che sono maschio o femmina? Come ci si sente ad essere nuovi o diversi? Gli altri mi accetteranno o no?  Lo spettacolo vuole mostrare al pubblico il divario che esiste tra il comportamento che la società si aspetta da noi e quello che siamo e desideriamo davvero, e lo fa utilizzando maschere larvali senza l’ausilio del linguaggio parlato.

Gli Arrovesciati

Nell’ottobre del 1950, duecento contadini si fanno operai per costruire da sé la strada per la montagna. Fanno uno sciopero ‘arrovescio’: invece di incrociare le braccia, imbracciano pale e picconi. Tutto il paese prende parte all’impresa. Gli “Arrovesciati”, raccoglie le testimonianze dei bambini che vissero in prima persona questa avventura e in bilico tra storia e fantasia, restituisce la battaglia di un popolo in un monologo a più voci in cui si mescolano rabbia, dolore e speranza.

Out is me – unanormalestoriatipica

“Out is me” è un viaggio attraverso il subconscio di un autistico dall’infanzia sino all’età adulta, tra paure, psicofarmaci, amori irrisolti e difficoltà congenite. Yuri Tuci, unico protagonista ed interprete dello spettacolo, racconta la sua esperienza umana oscillando tra surrealismo e realismo. Non  si tratta soltanto di uno spettacolo teatrale, ma è una vera e propria perfomance istrionica di un ragazzo realmente affetto da autismo ad alto funzionamento.

Ragù bene comune

Lo spettacolo gira attorno al cibo come atto vitale, azione in grado di generare condivisione, comunità. Un momento piacevole. Il pubblico viene coinvolto, come la brigata di una cucina a collaborare alla realizzazione di un piatto, il ragù, ma a poco a poco, nell’improvvisazione, i ruoli della brigata si fanno più chiari e il gioco del cucinare diventa prima performativo, poi obbligo, infine scatena dinamiche di potere, violenza, prevaricazione.

Expat Undergound

Dobbiamo comunicare a malincuore che lo spettacolo Expat Underground è stato annullato, per motivi non dipendenti dalla volontà del festival né della compagnia. Ci auguriamo di ritrovarli il prossimo anno.

Bianco d’inchiostro

Durante l’era di Ežov in Unione Sovietica esplose un fenomeno spontaneo unico nel suo genere: Samizdat – che in russo significa “pubblicato da sé”. Riprodurre in proprio – a mano o con la macchina da scrivere – testi che la censura non avrebbe mai fatto passare. Questa è la storia di una letteratura fatta di scelte, di coraggio e di paure; una letteratura che fu vita e che trova nuova linfa oggi, lungo la strada che dalla memoria di ieri ci traghetta al futuro attraverso vie che passano dalla cultura, dalla poesia e dal teatro.

Le sorelle Prosciutti

Due giovani donne. Giovani, ma neanche troppo. Diverse. Come il guanciale dal culatello. Dietro di loro c’è una storia. È quella di una  famiglia che per 50 anni ha fatto “i prosciutti più buoni del mondo”. Tra le vite vissute si incastra la storia di un paese, che in mezzo secolo si è ritrovato artigiano, industriale e poi interinale. Una storia di successi, di fatiche, di rotture, di cambiamenti. E di un vuoto da colmare.

L’affare Melghera

Un uomo, tre ritorni: ritrovare la madre, scontrarsi con il fratello, salutare il padre. Parole dimenticate, lontane. Le origini, un abbraccio, un addio nella cornice pittorica di bestie antropomorfe o uomini bestiali. Assumendo i contorni del thriller, l’opera sbroglia la relazione di due uomini che hanno sepolto l’amore per far emergere l’odio e l’interesse personale, lasciando riaffiorare soltanto alla fine il sentimento primigenio.

Matteo 19, 14

Un bar.
Due sconosciuti.
Un uomo e una donna.
Un appuntamento mancato.
Una confessione.
Un destino da salvare.
Niente è così come è.
Quale crimine commetteresti per salvare la persona che ami?

Casella 17

Nella vita, come nel gioco, ci sono regole ben precise da seguire. Nel gioco non sei tu a stabilirle, ma nella vita? L’identità di ciascuno si basa sempre più sull’approvazione degli altri e sulla creazione di una facciata socialmente accettata.