RAINBOW – MemoROMA FRINGE FESTIVAL 2025
Il Festival del Teatro Indipendente
14 – 28 luglio 2025
GET LOST TO FIND YOURSELF
“RAINBOW” è il Miglior Spettacolo del Roma Fringe Festival 2025
Con una narrazione che fonde intimità e memoria storica, RAINBOW di e con Francesco Rivieccio, si aggiudica il titolo di Miglior Spettacolo del Roma Fringe Festival 2025. Andato in scena per la finale al Teatro Vascello, lo spettacolo ha conquistato la giuria all’unanimità per “la capacità di incarnare l’inconsapevolezza di chi è soggetto attivo in un conflitto bellico. Sembra quasi di trovarsi poeticamente in un verso di De André, in una guerra in cui nessuno sa perché sta combattendo”.
La compagnia si aggiudica una tournée di 12 repliche nella stagione 2025/2026 nei teatri del circuito Zona Indipendente.
PREMI DI CATEGORIA assegnati dei teatri aderenti alla rete Zona Indipendente:
Miglior Regia: TANTO ORMAI – Adriano Gardumi
Miglior Drammaturgia: CAWBOYS
Miglior Attrice: Manuela Fischietti
Miglior Attore: Vincenzo Ricca
Premio Speciale Off: Ludopazza
Premio della Critica: RAINBOW per la capacità di comporre – con pochi, parlanti segni scenici, un’affabulazione densa e misurata, e una precisa grammatica gestuale – un’ epopea familiare che smargina dai confini della seconda guerra mondiale.
Premio Alessandro Fersen: RAINBOW
Premio Spirito Fringe: AZIONE IMMEDIATA
A decretare il vincitore è stata la giuria composta da:
Manuela Kustermann (presidente), Raffaella Azim, Pierpaolo Sepe, Giancarlo Fares, Valentino Orfeo, Pasquale Pesce (Fondazione Alessandro Fersen).
LA GIURIA DEL PREMIO DELLA CRITICA
Il Premio della Critica è stato assegnato da una giuria formata da:
Katia Ippaso (Il Venerdì di Repubblica, Il Messaggero – presidente), Letizia Bernazza (direttrice di Liminateatri), Laura Novelli (critico di Paneacquaculture).
DICHIARAZIONE DI FABIO GALADINI
“Sono sinceramente soddisfatto del livello altissimo raggiunto da questa edizione. Tutti i partecipanti hanno dimostrato una passione rara, con lavori potenti e profondamente onesti. Il Fringe romano resta uno spazio libero, radicale, vitale: un festival che non si avvale di finanziamenti pubblici”











