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Roma Fringe Festival

VOMITO

Una testa parlante vomita tutto quello che pensiamo ma che non abbiamo il coraggio di dire attraverso una parabola tragicomica che la porterà all’autodistruzione. Con un linguaggio da stand up comedy verranno minate tutte le certezze della nostra vita. Tutto lo spettacolo si basa sull’attore e performer per portarlo oltre i propri limiti. Vuole essere una riflessione sullo stare al mondo e sui limiti che ci creiamo da soli, sulla vita superficiale che scegliamo di vivere per non porci problemi.

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VARIABILI

Due ragazze – sorelle o amiche? – vivono un’essenziale quotidianità fatta di parole non dette, omissioni, fastidi e piaceri che delineano un rapporto tra due persone che si conoscono molto bene. Troppo bene, forse. Un mistero si sviluppa attorno ad atteggiamenti inconsueti, una ciambella che deve essere mangiata, gesti e voglie strane, confessioni. Una delle due nasconde qualcosa e quale sia il reale problema si scopre solo alla fine.

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TOSKA

In un villaggio nel quale non smette mai di nevicare un uomo misterioso, che viene chiamato il Carpentiere, sta costruendo un enorme muro e ogni quattro anni, con un criterio sconosciuto a tutti, sceglie i cittadini che verranno deportati dall’altra parte. Un fratello e una sorella gemelli trascorrono le giornate nella loro casa dalla quale non escono mai, ricordando la loro infanzia prima che il Carpentiere iniziasse la costruzione del muro.

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TE.T.TE

Le tette sono le vere protagoniste, loro e il loro ciclo vitale provocano inquietudini, insoddisfazione egocentrismi, vuoti e imbarazzi. Pezzi di corpo che raccontano una storia, tra archetipi, generazioni, lotte e contraddizioni. Una staffetta in un tempo lungo, quasi un secolo, di bombardamenti, di immagini, pubblicità, televisioni, social raccontato attraverso un linguaggio schietto e veloce che non dà tempo per spiegare troppo e vuole piuttosto far parlare le anime.

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ROLANDO, LE CATTIVE ABITUDINI

Questa proposta è frutto di un lavoro drammaturgico originale, che getta le sue basi in un monologo di Rodrigo Garcia (Il pagliaccio di McDonald’s) del quale brevi parti sono presenti nel testo. Scopo della ricerca è utilizzare un pretesto di carattere alimentare per accanirsi su vari aspetti controversi della società e su alcuni bersagli in particolare, tra cui le multinazionali e gli USA. Un flusso di coscienza che può essere individuale ma vuole tirare in ballo la cultura pop, televisiva, letteraria e cinematografica.

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RESPIRO PIANO

Respiro Piano è la storia di un percorso individuale di emancipazione femminile nell’Italia meridionale della prima metà del novecento. Un viaggio catartico nei ricordi di una donna. Attraverso l’utilizzo creativo del corpo e della voce, si evocano luoghi fisici e luoghi della memoria all’interno dei quali prendono vita i vari personaggi della storia famigliare della protagonista, Matilde. 

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R. R.

R. R. racconta la storia di Rolandina Roncaglia, una storia che ha tratti estremamente contemporanei, ma risale alla metà del 1300: Rolandino, con la O, nasce a Roncaglia, in provincia di Padova nel 1327; a 19 anni lascia il suo paese per trasferirsi a Venezia e vivere come Rolandina, con la A. Venditrice di uova e prostituta, Rolandina attraversa il confine fra i generi maschile e femminile, compiendo, nel 1300, un gesto che ancora oggi è oggetto di discriminazione.

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PER UNA LUCCIOLA

Per una lucciola è una sperimentazione coreografica di teatro gestuale, un intenso viaggio visivo e sonoro per una performer in dialogo con una struttura leggera gonfiabile.
La pièce racconta l’evoluzione di una donna, la sua relazione con il piacere, la sessualità, il desiderio, ma anche la lotta, la resistenza contro il potere che disciplina i corpi.
Per una lucciola analizza gli stereotipi legati alla femminilità nei processi di socializzazione e mostra come l’appropriazione consapevole possa diventare un’arma di rivolta.

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PARTY

Il pubblico accede allo spazio – non esiste scena, non c’è un vero e proprio allestimento, non esiste palcoscenico – l’attore è lì che aspetta, accoglie, versa del vino, saluta, scambia due parole con il pubblico – con  lui una piccola valigia e una chitarra. È già teatro.

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NEL FREDDO DELLE NOSTRE VENE

Nel freddo delle nostre vene è la storia di una separazione tra un uomo e una donna. Li cogliamo nel momento in cui la loro crisi li porta ad una rottura che dapprima sembra essere sanabile ma poi si mostra come definitiva. Il conflitto tra i due sembra non avere ormai un perché ed entrambi si muovono in qualcosa che non capiscono più, in balia di movimenti disarticolati, riflessi automatici che non riescono più a trovare il modo di connettersi tra loro.

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LE REGOLE DEL GIUOCO DEL TENNIS

Una partita a tennis, precisamente un doppio, diventa metafora per raccontare le dinamiche del rapporto d’amicizia tra Matteo e Guido. Prendendo spunto dalle regole da manuale del tennis i due si raccontano. La partita assume, allora, un altro significato, un’altra prospettiva e diventa un modo ironico per raccontare tutti i luoghi comuni sull’omosessualità.

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LADY GREY

Una donna sola sul palco sta aspettando il pubblico per iniziare quella che sembra essere una conferenza, ma ciò che avviene è il tentativo di raccontarsi al mondo a partire dal ricordo di un compito che doveva svolgere da ragazzina a scuola: portare in classe qualcosa di importante e rappresentativo di sé. La bambina prende alla lettera il compito della maestra portando qualcosa di sorprendente: se stessa.

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IL CATALOGO

Eric e Rose, marito e moglie, desiderano avere un bambino, ma Rose non può generare a causa di un cancro che la costringe a subire una isterectomia. Da quel momento la coppia attraversa periodi difficili durante i quali tentano più volte la strada dell’adozione. Dopo svariati e demotivanti tentativi, Eric e Rose vengono a conoscenza di una nuova realtà che garantirebbe loro l’esperienza genitoriale. Un’azienda che vanta serietà e concretezza in materia di “compravendita di bambini”.

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HOME RUN

Home Run è un lavoro originale che rimette al centro della discussione il rapporto tra Lavoro e Uomo nel contesto sociale e culturale dell’Occidente, o comunque capitalistico, e quindi globale. Cenzo e Ale – i due protagonisti – sono due amici d’infanzia, un tempo ormai mitico, vissuto nel paesello di un Meridione evocato come il paradiso perduto, un Eden negato per sempre dopo il peccato inevitabile del passaggio all’età adulta. Ora i due amici fraterni si ritrovano a fare i conti con la precarietà fatta sistema della Gig Economy nelle strade di una grande città del Nord Italia.

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FALLITI

Alberto, David e Caterina, tre ragazzi sui trent’anni. Tre vite parallele destinate ad incrociarsi. Tre sconosciuti che vivono la vita inanellando fallimenti e coltivando sogni nuovi per ogni sconfitta in più. A unirli una voce da una radio, precisamente la voce di Lucifer, speaker di punta di “Radio Voce di Roma”, che ascoltano tutti e tre ogni volta che salgono in macchina. Non hanno idea che questa sorta di Joker senza trucco li ha inconsapevolmente coinvolti in un Truman Show radiofonico.

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DIO NON PARLA SVEDESE

Un uomo si ritrova gettato in un non-luogo, svincolato dal tempo e dallo spazio. Affetto da una patologia neurodegenerativa, non riesce a ricordare quanto è accaduto e si ritrova prigioniero di un delirio dispercettivo. L’uomo non può che assecondare questa nuova condizione lasciandosi andare ad un flusso di coscienza del quale non sembra essere così in controllo come vorrebbe far credere. Il suo è un monologo violento,
ironico e disincantato.

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COSMOS RELOADED

Solo di teatro-danza dal carattere onirico, Cosmos Reloaded è una pièce che invita lo spettatore a rinunciare temporaneamente alle proprie conoscenze intellettuali per privilegiare un “ascolto” sensibile, rivolgendosi direttamente al corpo. Lo fa spogliando la scrittura del suo significato e immergendo il pubblico in una tripla percezione sensoriale, fatta di segni, gesti e suoni portatori di una conoscenza più arcaica.

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COMMEDIA ROSSA

Tre militanti di Lotta Comunista, esponenti di tre generazioni diverse. A unire i tre compagni dovrebbe essere la comune fede nella rivoluzione, alla quale potranno lavorare solo preparandone i presupposti. Eppure, ciò che li dovrebbe unire, ovvero il modo e il tempo dell’agire nel mondo, è anche ciò che più finisce per dividerli.

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BUTTERFLY

Una dottoressa, che è anche un’attrice, interpreta una dottoressa inventata, per raccontarci qualcosa che riguarda entrambe. Il testo è stato elaborato in quadri, in stanze, come fossero scaffali di un immenso archivio, che diventano emanazioni di stralci di vita. Un monologo che passa dall’onirico al trash. Dalla sala operatoria a un party a bordo piscina. Da una poesia studiata al liceo a un amore non corrisposto.

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BESTIARIO PER L’EDUCAZIONE INFANTILE

Una madre, un padre ed alcune incursioni di personaggi che forse non sono altro che proiezioni dei protagonisti stessi. In scena, intenti a prepararsi come ogni mattina insieme ai loro figli, raccontano una versione più complicata e differente dal solito della genitorialità.

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BERLINO NON È TUA

Un racconto emotivo di una storia finita, alla ricerca di tracce e oggetti che la raccontino e di una città con tutta la sua storia che ne è stata lo scenario. Pretesto così per raccontarsi e mettere a confronto la propria identità personale con quella collettiva che un luogo rappresenta; una storia che riguarda ognuno di noi, uomini e donne, quando poeticamente ci confrontiamo con la forza del ricordo e della memoria.